Supporto al caso studio di cisti mascellare invasiva in collaborazione con lo specialista in odontoiatria Dott. Michele Di Cosola presso la struttura d'eccellenza Villa Pompea di Bari.
Come l’innovazione sta migliorando l’approccio lavorativo e le metodologie tradizionali per il trattamento di casi complessi?
Stiamo notando ormai come negli ultimi anni le tecnologie 3D stiano entrando prepotentemente nel settore medicale. Le tecniche innovative migliorano notevolmente il lavoro degli specialisti dell’ambito, offrendo soluzioni sempre più veloci ed efficienti. Quasi sempre gli specialisti chirurghi si trovano davanti a casi studio nuovi e complessi, che rappresentano delle vere e proprie sfide ogni volta che varcano la soglia della sala operatoria.
Dott. Michele Di Cosola
La preparazione all’intervento per l’operatore medico rappresenta una fase chiave che può alleggerire notevolmente, in termini di tempistiche e affaticamento, la fase decisiva di azione diretta sul distretto anatomico. Molto spesso le analisi e lo studio del caso clinico effettuato sulle immagini TAC prima dell’intervento non bastano, poiché offrono una visualizzazione limitata al 2D.
La panoramica del distretto e i dettagli sulla posizione e le dimensioni di una lesione risultano limitati, e ciò comporta che durante l’azione diretta sulla zona e sul tessuto l’operatore si possa trovare davanti una situazione imprevista lontana dalle sue previsioni, con conseguenze che potrebbero comportare disagio per il paziente e per il chirurgo stesso, con l’allungamento dei tempi di intervento.
Le tecnologie 3D possono migliorare notevolmente tutte le fasi pre/post operatorie apportando benefici e vantaggi sempre più apprezzati.
L’utilizzo di strumenti sempre più aggiornati e specifici per il settore hanno semplificato le modalità di approccio alla preparazione all’intervento. Il chirurgo, grazie al modello 3D fisico, riesce a mettere a proprio agio e semplificare la spiegazione al paziente circa le modalità adottate in sala, programmando tutti i passaggi di accesso e trattamento della situazione in esame. Tutto il flusso di lavoro quotidiano all’interno della struttura ospedaliera risulterà più snello e ottimizzato grazie alla riduzione delle tempistiche di occupazione della sala operatoria.
L’attenzione al dettaglio garantita dalla stampa 3D risulta particolarmente necessaria in ambiti chirurgici come il settore maxillo-facciale.
Il team di CreaMED si è occupato di un caso studio in collaborazione con il Dott. Di Cosola, chirurgo maxillo-facciale e rinomato specialista nel settore: paziente con cisti mascellare, caso unico e specifico, per il quale il dottore ha scelto di pianificare un trattamento operatorio studiato nei minimi dettagli, essendo la zona anatomica interessata particolarmente delicata.
Il caso richiedeva un’attenta valutazione dei distretti anatomici. Di Cosola spiega:
"Il paziente presenta una voluminosa cisti mascellare destra con atteggiamento di tipo invasivo ed ostruente. Questa lesione è di origine apico-radicolare, originata dall’apice di alcuni denti, in particolare dai premolari di destra che hanno generato questa lesione a crescita espansiva.”
Grazie a specifici software progettati per la ricostruzione di distretti anatomici da immagini TAC, con algoritmi basati sulla segmentazione delle immagini, ci si è focalizzati sulla zona ossea mascellare e del palato interessata dalla lesione. Una volta ottenuto il modello 3D virtuale questo è stato preparato per la stampa 3D, scegliendo una tecnologia di stampa a resina (DLP) che garantisce sicurezza in termini di precisione fino al centesimo.
Il chirurgo ha apprezzato particolarmente la fedeltà nei dettagli anatomici del modello fino ai residui ossei della zona corticale mascellare erosa dalla cisti. Prima di entrare in sala il dottore ha tranquillizzato il paziente spiegando la complicanza anatomica e la procedura chirurgica adottata, aiutandosi con il modello.
Individuando sul modello le condizioni e le dimensioni della lesione, il dottore è riuscito a identificare il flusso di intervento, spiegando:
“Durante il suo processo evolutivo questa lesione ha eroso la componente ossea della struttura scheletrica del paziente, per cui nella sua dissezione anatomica bisogna tenere presente che è importante trovare un piano di clivaggio all’interno del seno mascellare. Ho scelto di utilizzare la metodica 3D per costruire un modello virtuale che riportasse in scala 1:1 la naturale anatomia del paziente, per capire quali fossero i limiti della lesione e per poterla rimuovere in maniera completa senza creare ulteriore danno al paziente."
"Sicuramente a giudicare dalle condizioni cliniche questa lesione infiltra anche i tessuti molli come il pavimento del naso, dalla mucosa nasale, al muscolo orbicolare della bocca che si inserisce sulla faccia esterna del mascellare oltre che avere un’estensione fino al limite con la bolla del Bichat."
Infine Di Cosola ha messo in evidenza le caratteristiche di precisione ottenute sul modello:
“Nel modello tridimensionale ricostruito possiamo apprezzare piccoli segmenti ossei che continuano a rappresentare il margine inferiore del naso. Possiamo vedere, utilizzando un modello tridimensionale così preciso, come questa lesione abbia eroso anche parte del palato, ci aspettiamo come dal palato possiamo arrivare alla cavità nasale. Durante la rimozione della lesione bisogna stare attenti a non avere un’invasione delle strutture dei tessuti molli nasali e liberarla di tutti i residui inseriti sul pavimento del seno mascellare che è stato ormai eroso.”
La scelta del chirurgo di introdurre la stampa 3D a supporto del lavoro di analisi e programmazione della situazione d’intervento si è rivelata infine per lui efficace e migliorativa. I benefici apportati dall’utilizzo di queste tecnologie continuano a migliorare in relazione al continuo sviluppo delle tecnologie additive.